V:
Buonasera. Anche stasera parleremo del terribile delitto del cucchiaino
d’acciaio. Tutto ha avuto inizio qualche giorno fa quando un povero ragazzo è
stato brutalmente assassinato con un cucchiaino d’acciaio.
Tutte le
strade portavano alla colpevolezza di un professore omosessuale disoccupato,
amante del gelato, Salvo Prove. Ma durante l’intervista al suddetto signore è
avvenuto l’omicidio della seconda vittima: la scrittrice esordiente che aveva
ritrovato dei diari segreti dell'amante del duce e li aveva elaborati nel libro
dal titolo “Claretta: Io, prima di Mussolini – Molti amanti, molto amore”,
nostra ospite l’altro ieri.
Le vendite
del libro sono balzati alle stelle dopo la tragica morte dell’autrice.
Questa sera
elaboreremo i nuovi dati con il criminologo Libero Corso e altri ospiti.
Inoltre
riprenderemo il mistero del comune di Comune Italiano, comune di tre abitanti
in cui, per la prima volta, non si è raggiunta una maggioranza. Ne parleremo
con i due sindaci di Comune Italiano, Giovanni B. Buono e Chiara Alba in Buono.
In più sarà ospite il terzo abitante di Comune, nonché figlio dei due sindaci,
Pio Buono. Ma subito la parola al primo ospite: le costituzionaliste Sana e
Robusta, con le loro assistenti, Una e Indivisibile. Cosa pensate del misterioso
killer del cucchiaino d’acciaio?
S: Io credo
sia un uomo molto strano…
R: Sì,
concordo con Sana!
S: Grazie,
Robusta!
U: Io invece
penso che potrebbe anche non trattarsi di un unico assassino perché…
I: Ma che
cazzo dici, Una! Sei impazzita! Ma perché mi invitano sempre con te! Vorrei
poter fare un intervento da sola, maledizione! Sempre con Una! “Una e
Indivisibile, rilascereste un’intervista per la nostra rivista?” Non siamo la
stessa persona, cazzo! Lei è Una e io sono Indivisibile! Basta, con questa
storia!
V: Bene,
direi che va bene così… Vi riascolteremo per parlare del comune di Comune
Italiano…
Ora
cerchiamo di ricostruire la vicenda con il brillante criminologo, Libero Corso!
LC: Sì,
grazie signor Vespa. Bè, il quadro è cambiato radicalmente: bisogna prima di
tutto considerare quale sia il collegamento tra i due delitti. Innanzitutto, la
seconda vittima è stata trovata in un parcheggio, come la prima. Entrambe le
vittime avevano rapporti con un uomo: il primo era omosessuale, la seconda
donna. Dunque ritorniamo al delitto passionale: sia l’omosessuale che la donna
hanno avuto un amante in comune con l’assassino.
V: Mi
permetterà di dirle che la sua ricostruzione è un po’ forzata! Inoltre sul
luogo del secondo delitto è stata trovata una stilografica rosa shocking con su
scritto “Premio letterario China Il Capo a Capo Di China ‘75”.
LC: Questo
mostra l’ambiguità dell’assassino: la penna stilografica rappresenta il lato
intellettuale dell’assassino e il rosa shocking rappresenta il suo lato B… ehm…
scusate… il suo lato omosessuale.
V: Non
potrebbe appartenere alla scrittrice? Non potrebbe aver vinto un premio nel
’75?
LC: Ma bene!
Bravo Holmes! Dunque io sono inutile! Andate al diavolo, lei e questo programma
di merda! Dalla scorsa puntata mi hanno riempito di insulti incolpandomi
dell’accusa a Salvo Prove!
V: Chiudete
il collegamento e passiamo al mistero del comune di Comune Italiano.
Allora,
signori sindaci, la situazione è cambiata?
GBB: Sì!
Abbiamo cambiato la legge elettorale e abbiamo reso eleggibile il terzo
abitante. Ha avuto due voti. Dunque anche noi abbiamo un serial killer! Già, un
killer della democrazia che continua ad astenersi dal voto.
V: Dunque ancora
non siete arrivati a capo del mistero?
CA: No! Però
abbiamo un sindaco: nostro figlio Pio Buono, di 5 anni! Ma anche stavolta al
posto del terzo voto abbiamo trovato un biglietto. Stavolta c’era scritto “Io
no voto peche no so scrivere mio nome”…
V: Un altro
biglietto incomprensibile, dunque. Parliamone con le costituzionaliste, Sana e
Robusta, e le loro assistenti, Una e Indivisibile.
S:
Effettivamente è uno strano avvenimento. Io credo che la gente sia stanca della
politica sporca. Ma questo caso è ancora più sconvolgente perché fino ad ora i
votanti nei propri comuni erano stati sempre più alti rispetto alle elezioni
politiche. Qui invece abbiamo un terzo della popolazione che si rifiuta di
votare. Un 33,3% di abitanti non si sente rappresentato da nessuno dei
candidati.
R: Tra
l’altro questa volta i candidati rappresentavano il 100% della popolazione,
dunque un’ampia scelta.
Questo rende
ancora più inquietante la faccenda.
U: Se posso,
io credo che si stia affrontando il problema in modo sbagliato: infatti bisogna
considerare che nei piccoli centri le elezioni sono spesso pilotate, dunque
qualcuno vuole mantenere il comune di Comune Italiano privo di sindaco. E
l’unico ad avere un tale interesse potrebbe essere solo un commissario, al
quale potrebbe essere affidato il comune.
I: Fammi
capire, Una: tu vorresti dire che qualcuno avrebbe impedito le libere elezioni?
Ma questa è follia pura!
V: Bè,
chiediamolo al terzo abitante del comune, nonché nuovo sindaco, Pio Buono.
Signor
sindaco, lei cosa ne pensa?
PB: Io sono
quello che no votato!
V: Signor
sindaco, io capisco che lei ora rappresenta il comune di Comune Italiano, ma
non è giusto che si prenda responsabilità non sue.
PB: Prima
volta, io no votato perché no volevo far litigare mamma e papà. Seconda volta
perché io non so scrivere il mio nome.
V: A questo
punto la situazione è chiara: un commissario, resosi conto dalle prime elezione
dell’instabilità del comune di Comune Italiano, ha approfittato delle seconde
per tentare di stallare la situazione. Ha fatto in modo di dare un maestro poco
preparato al piccolo sindaco in modo che egli non fosse in grado di scrivere il
suo nome! Ma gli altri due voti sono bastati all’elezione del piccolo Pio.
GBB: Nostro
figlio va a scuola nel paese vicino al nostro e il maestro è il criminologo
Libero Corso.
V: Ma come
ho fatto a non pensarci prima! Libero è anche un commissario e abita nel paese
vicino al vostro: fu lui a propormi di parlare della vostra storia.
Probabilmente è anche l’assassino del cucchiaino d’acciaio! Quell’uomo non ha
scrupoli. Come? Oddio… Signori e signore… non so come dirvelo… Libero Corso si
è suicidato, e vicino al suo cadavere è stato trovato un cucchiaino d’acciaio…
Ecco chi era
il terribile killer. Ma perché? Perché tutto questo? Lei cosa ne pensa signor
Editore?
E: Non
capisco… Io ero qui a prepararmi per l’intervista che le avrei dovuto
rilasciare sulle vendite del libro “Claretta: Io, prima di Benito – Molti
amanti, molto amore” e ho sentito un rumore nel camerino di fianco al mio. Così
ho trovato il signor Corso con un cucchiaino d’acciaio infilato nel collo. E
con i pezzi di unghie dei piedi, appena tagliate, aveva formato la scritta
“SCUSATE MA NUN GLIA FACCIO”. Aveva la tv accesa sulla diretta di Porta a
Porta. Quando l’avete accusato non deve aver retto al colpo e ha deciso di
farla finita! Non sapremo mai la verità!
V: Noi non
ci arrenderemo, ma continueremo ad indagare. Nella prossima puntata parleremo
del libro sulla Petacci, con un’intervista all’appena ascoltato
EditoreDelLibroSopraCitato. Il libro, infatti, dopo la morte della scrittrice,
ha superato il numero di copie vendute dai dischi postumi di Jimi Hendrix e
Tupac messi insieme. Inoltre vi terremo aggiornati sulle novità riguardanti il
terribile delitto del cucchiaio d’acciaio.
Alla
prossima puntata.
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