venerdì 14 agosto 2015

Fiore Rosso Senza Nome: Grillo, non hai capito un cazzo



Il MoVimento 5 Stelle nasce come movimento della società civile, sotto la spinta degli indignati italiani, analogamente al movimento anti-casta spagnolo degli indignados che ha portato alla nascita di Podemos. Fino alle elezioni del 2013 ritenevo il M5S come la proiezione politica delle chiacchiere da bar. E mi sbagliavo. Ho imparato a conoscere, dopo quelle elezioni, il M5S e Grillo. Grillo è, effettivamente, l’incazzato da bar che sale sul palco con un microfono in mano. Ma il M5S è una forza politica seria con proposte altrettanto serie. Peculiarità dei 5 Stelle – odio il termine “grillini”, che sminuisce il valore di persone che hanno deciso di fare politica con le migliori intenzioni – è l’essere alternativi sia alla destra che alla sinistra tradizionali per combattere la casta, i suoi privilegi, i costi (gli sprechi) della politica, con un occhio di riguardo verso la democrazia diretta e l’ecologia. In Spagna, da una situazione analoga, nasce Podemos. Anch’esso si definisce alternativo a destra e sinistra, preferendo la narrazione di una lotta del “Basso contro l’Alto”, contro la casta. Combattere privilegi, sostenere il popolo contro la casta che lo governa, ecc. Non è forse Sinistra, questa? La differenza di fondo tra il M5S e Podemos è che mentre il partito spagnolo non si definisce di Sinistra solo per ottenere consensi anche da chi, inconsapevolmente, ha idee di Sinistra, ma lega la parola “sinistra” alle scelte fallimentari e pro-sistema del centro-sinistra, il M5S vuole porsi realmente come partito trasversale. Il programma del M5S, invito tutti a leggerlo, è quantomeno progressista e, di sicuro, più a sinistra di quello del PD renziano (non che ci voglia molto) ma il suo leader, Beppe Grillo, vuole accattivarsi il sostegno del popolo tutto.
“La pancia italiana, oggi, ritiene suo di diritto il pezzo di pane dato all’immigrato, senza considerare le pagnotte intere divorate dai potenti? Bene, allora anche noi dobbiamo buttarci su quel pezzo di pane. E poco importa se il nostro programma dice altro in merito all’immigrazione. In politica valgono le urla, le parole. Il programma non lo conosce nessuno”. E qui, Grillo, dimostri di non aver capito un cazzo. Siete una forza populista – che non è un insulto, ma, anzi, significa essere vicini alle istanze del popolo – e vuoi cavalcare l’onda della rabbia contro gli immigrati. Nel parlamento europeo ti sei schierato con lo UKIP di Farage e altre forze di Destra, rifiutando sia il GUE/NGL, dove siedono Podemos e Syriza, sia i Verdi. Ora, sulla questione immigrazione, assumi posizioni simili a quelle di Salvini e della Lega Nord, per attirare ancor di più l’elettorato di Destra e quello xenofobo che, però, è ormai diretto sul fronte Lega/CasaPound. Se in questi due anni ti fossi girato dall’altro lato, avresti visto un vuoto enorme e in attesa di essere colmato. Il vuoto di nome “sinistra”. Come Podemos in Spagna, il tuo movimento sarebbe diventato la forza di Sinistra anti-sistema, quella del Basso contro l’Alto. Con le spaccature interne al PD, con SEL, Rifondazione, con la Coalizione Sociale di Landini – che, al momento, è la “cosa” italiana più simile a Podemos –, con L’Altra Europa, con il PCdI e con il sostegno del popolo di Sinistra (e non), ora la tua forza politica sarebbe, forse, al governo. Ammesso che tu lo voglia. La Destra esiste e non è rappresentata da te. La Sinistra sta per nascere e non sarà rappresentata da te. Perderai voti da entrambe le parti. In un eventuale ballottaggio, dopo aver votato la Sinistra al primo turno, spero di poter votare M5S contro il PD. Ma, ora, c’è il forte rischio di un sorpasso da parte di Salvini. Ed è la cosa che mi auguro di meno: dover scegliere tra i due Matteo. Non dico che il M5S si sarebbe dovuto definire di Sinistra ma posizionarsi meglio. Podemos ha saputo posizionarsi: il popolo è di Sinistra, anche se non lo sa. Perché Sinistra è equità, lotta ai privilegi, lotta al capitale, più diritti sociali e civili, rispetto per tutti e solidarietà. Podemos l’ha capito, forse anche grazie al suo leader, Pablo Iglesias, che ha studiato in Italia a Firenze e ha studiato Gramsci, che conosce sicuramente più di te e del nostro Fiorentino. Ecco, Grillo: studia Gramsci!

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