mercoledì 3 dicembre 2014

I dolori del giovane Pino - Episodio 2: Le mestruazioni di Pino

"I DOLORI DEL GIOVANE PINO" È LA SERIE DI STORIE BREVI CHE RACCONTANO PEZZI DELLA VITA GIOVANILE DI PINO, IL PROTAGONISTA DI "Pino - Vita, Morte e Altri Guai", IL ROMANZO UMORISTICO CHE HO QUASI ULTIMATO.

Episodio 2 - Le mestruazioni di Pino

Pino aveva dodici anni. Della sua classe, era quello con i voti più alti. Tutti 6,5.
"Si può sapere come fai, Pino?" gli chiedeva, spesso, il suo compagno di banco.
"Esperienza, bimbo. Solo esperienza." rispose Pino, portandosi la penna alla bocca a mo' di sigaretta.
"Devi capire che io" proseguì Pino "sono già un uomo!"
Gino, il compagno di banco, lo guardò sbigottito.
"Vuoi dire che hai già le mestruazioni?" chiese il bambino.
"Le m-mestruazioni?" balbettò Pino confuso. "Ma certo. Che domande. Da sei mesi, ormai. Tre volte al giorno."
Gino non aveva parole. Quindi esclamò: "Due! Tre! Quattro!"
"Per favore, Gino!" lo rimproverò Pino. "Non essere volgare!"
I bambini tornarono a casa. Pino, come ogni giorno, bussò alla porta di casa.
"Se siete Testimoni di Geova," urlò la voce di una donna "sappiate che oggi non è domenica. Se lo fosse stata sarei allo stadio a bestemmiare sicuramente, perché tifo una squadra di merda."
"Mamma!" rispose il bambino. "Sono Pino!"
"Pino chi?"
"Tuo figlio!" disse Pino, seccato.
"Abbiamo un figlio?" si sentì la donna urlare.
"Credo di sì, cara." rispose la voce di un uomo.
"Brutto porco! Noi non abbiamo mai fatto niente! Con chi l'hai avuto?" urlò, di nuovo, la donna.
"Ma cara!" esclamò l'uomo. "Sei tu che l'hai partorito!"
"Ah, sì? Ok."
Finalmente il portone di casa si aprì. Pino entrò. Fu immediatamente accolto dal cane Goubo, che gli addentò l'indice destro. Salì tre rampe di scale, seguito dal cane, ed arrivò al suo appartamento.
"Buongiorno." disse. "È pronto il pranzo?"
"Certo." disse la madre.
"Ma qui ci sono solo due piatti!" disse Pino.
"Oddio! Hai ragione!" esclamò la madre, preoccupata.
"Va bene, mamma. Non fa niente. Può succedere." disse Pino, comprensivo.
"No che non deve succedere!" continuò la madre. "Come ho potuto dimenticare di prepare il pranzo per il nostro Goubo!"
La madre di Pino chiamò il cane. "Oh, poverino!" disse, accarezzandolo. "Guarda qui! Non ti ho dato da mangiare e ti sei messo a mangiare schifezze! Quante volte ti ho detto di non accettare dita dagli sconosciuti?"
"Cara!" intervenne il padre di Pino. "Non è il dito di uno sconosciuto! Guarda: Pino sanguina!"
"Pino!" esclamò la madre, visibilmente preoccupata. "Quante volte ti ho detto di non dare da mangiare a Goubo fuori dai pasti? E poi la carne umana gli rovina il pelo!"
L'indomani Pino si recò a scuola. Un'agitazione investiva tutto il corpo studentesco, al suo passaggio. Come le frequenze della radio, vicino ad una antenna, così il vociare si amplificava all'avvicinarsi di Pino, che diventava una galleria quando era troppo vicino: inibiva il suono. Non aveva più dubbi: parlavano di lui. Le ragazzine di quinta ridevano. In fondo a tutti, alla fine del corridoio, stava colui che, a giudicare dal suo sguardo colpevole, era la causa di tutto: Gino.
"Gino!" gli urlò contro Pino. "Che cavolo sta succedendo?"
"Be'..." disse Gino, timidamente. "Ho detto a tutti di avere un compagno di banco adulto."
"Adulto?"
"Sì! Con le mestruazioni. Tre volte al giorno."
Proprio in quel momento, una bambina, la più estroversa, si avvicinò ai due.
"Scusa, sei tu Pino?" chiese.
"Sì!" rispose il ragazzino, fiero.
"Sei tu quello che ha le mestruazioni?"
"Certo, piccola. Ti interessa conoscere un vero uomo?"
"Sì." rispose lei. "Ma non credo che tu ne conosca uno!"
La ragazzina, poi, corse via, ridendo a crepapelle.
"Scusa, Pino..." chiese Gino. "Ma perché rideva?"
"Sai la confusione che hanno i bambini su certi argomenti."
"Hai ragione, Pino. Probabilmente non sa neanche cosa sono le mestruazioni."
"Esatto, Gino!" esclamò Pino. "Del resto, sono cose da uomini."

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