sabato 21 dicembre 2013

Palle Natalizie

Sì! Sta per arrivare Natale! La grande festa! La festa degli alberi, dei regali, dei parenti, di... di...
Un momento... ma perché si festeggia Natale? Cos'è Natale?
Vediamo... il 25 dicembre ricorda sicuramente un evento importante...
Ora, non credo si tratti della nascita di Cleopatra, troppo pagana per essere così apprezzata dalla Chiesa...
Ah, giusto... la Chiesa... Uhm... vediamo...
Che si ricordi la nascita di papa Pio VI... O forse la Chiesa festeggia la morte di Charlie Chaplin... forse era troppo immorale per gli ecclesiastici?
Bè, io ci ho provato ma pensando al Natale a me vengono in mente solo palle, palle e ancora palle... di tutti i tipi.
Sì, quei begli addobbi appesi agli alberi. Quelle masse plastiche luccicanti. Alcuni hanno quelle che si illuminano.
Sì, palle. Palle. Palle che ostentano sfarzo, gioia, amore, pace. Palle.
Palle che assistono alla gioia dell'incontro con parenti che vedi solo in quell'occasione e sei davvero felice di rincontrarli. Palle.
«Che bello! Quanto tempo! Cosa hai fatto? Ho tante cose da dirti!». Palle.

(Oddio! Chi è quello... Aspetta... forse è il prozio del figlio del fratello di secondo letto di mio zio di quarto grado... o forse è quel cugino di mio cognato il cui figlio doveva laurearsi dieci anni fa ed era ancora al secondo esame?...).
«Ciao! Ti ricordi di mio figlio? Ha superato il terzo esame!»
(Oh, allora ho buona memoria...) «Ah, che bello mi fa piacere!»
«Purtroppo lui non viene mai compreso appieno dalla gente… è il destino dei geni…»
«Ehm… ma certo, certo… per questo la società non funziona» (Ma questo ha letto una pagina al mese?)
«Eh già, anche mio cuGGino è in questa situazione… Pensa che l’hanno fregato su Mussolini!»
«Ah, e cosa gli avevano chiesto?»
«Mah, cose assurde: che rapporti aveva con Hitler?... Ma sono domande logiche? Io che cavolo ne so! Uno studia storia e si ritrova domande di gossip! Roba da “Diva e Donna”»
«Hai ragione… è proprio così…» (Dio santo, quanto è ignorante…)
«Di questo passo l’Italia non si riprenderà mai! Se non si riconoscono le eccellenze…»
«Già, poi dice che uno vota MoVimento 5 Stelle!» (Ma che cazzo dico?)
«Pure su quello poi… pensa che mia moglie voleva candidarsi alle  regionali ma non l’hanno fatta entrare per un cavillo…»
«Cioè?» (Prepariamoci per un’altra botta…)
«In pratica hanno detto che il partito che aveva scelto era incostituzionale…»
«Ovvero?» (Ho una paura fottuta della risposta…)
«Si era presentata con il “PARTITO Facciamo Assemblee Sociali Con Italiani Superiori Tutti Antidemocratici”»
Cerco di capire l’acronimo: quando te lo dicono a voce non vedi le lettere in maiuscolo…
Dopo dieci minuti in cui sono rimasto con la bocca aperta intento a risolvere l’enigma, arrivo finalmente alla soluzione.
Soluzione che mi porta a restare per altri dieci minuti con la bocca aperta…
(E mo’ che le rispondo…) «Eh… eh… non c’è più democrazia… (risposta infelice, lo ammetto).
«Ce n’è troppa! In questa massa informe di democrazia non si riescono a riconoscere le eccellenze!»
«Eh, già… Oggi si fa di tutta l’erba un fascio…» (Oh, cazzo… non ci credo che l’ho detto…)
«Eh, già…»
Fiù… Fortunatamente non l’ha capita… del resto è ignorante e fascista, quindi coglione al quadrato… Che poi ignorante e fascista sono sinonimi… Scusate la ripetizione…
E così sparo una battuta per accomiatarmi.
«Lo sai che una volta Mussolini venne trovato a letto con un orsetto? Inizialmente Hitler lo voleva punire ma poi ci ripensò…»
«Si è intenerito di fronte alla dolcezza del nostro duce?»
«No, è che non aveva promulgato nessuna legge contro la zooerastia…»
Ho sempre avuto un debole per i fascisti e gli ignoranti (cazzo, ho fatto di nuovo ripetizione)... Mi diverto a prenderli in giro... Il bello è che non capiscono la battuta... 
Infatti questo mi risponde:  «Ma che c'è di male ad andare allo zoo?»
A quel punto tronchi la discussione: «Mi ha fatto piacere parlare con te.» Palle.

Finita la prima discussione incontri la sorella del fratello della zia Tina che non ha altre sorelle.
«Ciao! Come va? Quanto tempo! Mi fa piacere rivederti!» Palle.
(Oh, no! La zia Tina no!) «Ciao zia Tina... Come sta tua figlia?...»
La figlia di zia Tina. Un mostro. Ha fatto esplodere una casetta di campagna perché lì era stata con il fidanzato che l'aveva appena lasciata. Diceva che in quella casa era rimasto il suo odore. Ma attaccato al suo odore c'era anche il fidanzato. Cremazione immediata con tanto di dispersione delle ceneri in aperta campagna.
«Oh, sta bene... Ha un nuovo fidanzato... E' islamico... ma tra poco lei farà l'annuale grigliata di maiale natalizia...»
«Ah, ma vedrai che arriveranno un compromesso...» (Ecco un altro povero Cristo... cioè... povero Maometto, che raggiungerà ben presto il regno di Di... cioè... di Allah...)
«Sai che anche io mi sono sistemata?»
La zia Tina perse il marito vent'anni fa. Intossicazione alimentare dovuta ad un fugu tagliato male... da un'esperta di cucina giapponese quale è la zia Tina...
«Mi fa piacere, chi è il fortunato?» (Oh, non me ne può fregare di meno e già prego per la sua anima...)
«E' un esperto viaggiatore giapponese... Mi-Chin Kamminai!»
(Oddio, ora parte con le sue battute squallide... Uccidetemi, anche in modo doloroso... Ma fatelo in fretta!) «Ah, ah... bellissima battuta zia... Vedo che non hai perso il tuo senso dell'umorismo!»
«Grazie! Proprio domani devo andare ad un convegno sulle barzellette! Speriamo ci sia bel tempo... Ma sono fiduciosa... Domani ci dovrebbe essere sole su tutta la penisola... Lo diceva oggi quel famoso meteorologo ispanico-cinese: Shen De La Neve!»
(Oddio, ne ha fatta un'altra!) «Ah, ah, ah! Bellissima questa! Bè, ora ti saluto! Non avevo mai sentito una battuta migliore di questa!» Palle.

Perché si sa che il Natale è pieno di palle. Da quando si è piccoli con Babbo Natale.
Oggi ci vuole coraggio a dire che c'è un vecchio di un Paese freddo e sottosviluppato che va scialacquando i suoi risparmi per accontentare bambini ricchi e viziati (ché solo loro ricevono i regali), fregandosene dei suoi connazionali e dei Paesi ancora più poveri. Perché ai poveri nessuno ci pensa.
Nessuno tranne Astolfo. Astolfo è uno zio di quinto grado (duecentosettantottesimo nella scala Kelvin) che adora le frasi da filantropo.
"Il Natale non deve essere un privilegio, ma un pregio. Un pregio dei più ricchi che aiutano i più poveri con il loro privilegio."
Bella, sì. Ma Astolfo ha un campo di pomodori in cui sfrutta africani pagandoli 1€ a giornata. Astolfo ha un'industria di scarpe made in Taiwan, non aggiungo altro.
Astolfo ha una discarica al nord, che porta i suoi rifiuti al sud. Astolfo si è buttato in politica dicendo di voler aiutare i poveri. Palle: in un' intercettazione afferma che "il povero è l'anima e il carro dell'arricchimento dei potenti". Astolfo siamo tutti noi. Siamo tutti dei grandissimi Astolfi.
Siamo dei grandissimi Astolfi quando addobbiamo gli alberi e le case per "evocare lo spirito natalizio". 
Siamo dei grandissimi Astolfi quando addobbiamo la nostra vita con palle, palle e ancora palle.
Siamo dei grandissimi Astolfi quando predichiamo la pace, la lotta all'ipocrisia, la lotta al consumismo e poi siamo i primi ad addobbarci con palle di ogni genere.
Ma allora perché lo facciamo? Perché siamo così falsi e ipocriti? Non lo so.
Mentre ci rifletto su, vado a finire di addobbare l'albero.

Vi lascio con un video che pubblicai su YouTube due anni fa.
Buone Natale a tutti.







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