Iniziamo subito!


“Dopo gli esordi come scenografo teatrale, lavora come sceneggiatore di fumetti per la Disney dal 1995. Per questa casa editrice scrive storie perTopolino, PKNA, W.I.T.C.H., X-Mickey, Monster Allergy e altre testate. È uno degli sceneggiatori della serie Dylan Dog della Sergio Bonelli Editore, Lys(Tridimensional - Rainbow) e Angel's Friends (Play Press).
Per il settimanale Topolino e il mondo dei fumetti Disney tradizionali ha contribuito a creare il personaggio di Paperino Paperotto, disegnato nelle prime storie da Alessandro Barbucci. Si occupa tuttora di sceneggiare le avventure del giovane Paperino.
Nel 2004 ha vinto il Premio Fumo di china come miglior sceneggiatore umoristico.

Cosa manca? Ci sono altri tuoi lavori di cui l’enciclopedia libera non ci informa?
3)Secondo Wikipedia la tua carriera inizia come scenografo teatrale… Ci puoi parlare di questa esperienza?
Terminata l'Accademia di Belle Arti, ho preso a progettare e costruire materialmente scenografie per una compagnia teatrale della mia città: "La botte e il cilindro". Dunque, facevo sia lo scenografo, sia lo scenotecnico (due mestieri del tutto diversi). Mi sono divertito assai, devo ammetterlo. Il problema è che, ancora oggi, c'è chi mi considera uno scenografo (non sapendo che cosa faccia, con esattezza, uno sceneggiatore). Sigh!
4)Parlaci di come è iniziata la tua carriera fumettistica.
Dopo
aver frequentato l'ultimo anno della Scuola del Fumetto di Milano, ho passato
una selezione per entrare all'Accademia Disney. Mi sono diplomato in
sceneggiatura nel 1995 e poi ho esordito nel 1996 con una storia pubblicata su
un allegato Disney al Sole 24 ore (L'economia di Zio Paperone). In seguito, ho
pubblicato la mia prima storia su Topolino (“Zio
Paperone e la sindrome contrattuale”, disegnata da Alessio Coppola, sul
numero 2163).
Credo sia un po' troppo lunga e non vorrei annoiare nessuno. Diciamo che ho pubblicato per quasi tutte le riviste Disney, oltre che per Topolino. Le collaborazioni più lunghe, però, sono state quelle per PK (ho iniziato a scrivere a partire dal numero 20) e W.I.T.C.H. (dal numero 4). Ancora oggi scrivo per Topolino, anche se con meno frequenza di una volta.6) Quando e come arriva la svolta Bonelli? Raccontaci dei tuoi primi anni nella Casa delle Idee Milanese.

7) Prima di continuare il nostro viaggio nel mondo dei fumetti, andiamo alla scoperta dell’ “uomo”. Cosa pensi del clima politico che si respira oggi in Italia e nel Mondo?
Il clima mondiale è mefitico, mentre quello italiano è stagnante. Seguo gli eventi politici con un certo fastidio, devo ammetterlo. Voto secondo coscienza, sempre, malgrado tutto (anche se la classe politica attuale mi ripugna).
8) Quali sono i tuoi gusti letterari?
Questo è un argomento un po' spinoso, per me. Ultimamente leggo più per lavoro che per divertimento. Saggi, soprattutto. La lettura dei romanzi è una faccenda alquanto intima (infatti non ho mai segnalato niente, neppure sul mio profilo Facebook). Diciamo che ci sono alcuni classici che rileggo con piacere, come "Il piccolo principe", "Il buio oltre la siepe", "Il signore degli anelli" e via così. Ultimamente ho letto "Il seggio vacante" della Rowling (lo ammetto: adoro tutta la saga di Harry Potter) e "Una coppia perfetta" di Lansdale (mi diverto come un matto, con le avventure di Hap e Leonard).
9) Sempre per la scoperta dell’“uomo” sono curioso di conoscere i tuoi gusti musicali: Sergio Bonelli, ad esempio, ascoltava molto jazz e pochissima musica italiana (ad esempio De Andrè)… I tuoi gusti invece quali sono?
Anche in questo caso, non ho preferenze assolute. Ascolto più o meno di tutto, con distrazione, magari in auto (mai al lavoro: ho bisogno di totale silenzio). Mi piace la musica pop, ascolto un po' di jazz, ma anche qualche opera classica (il Don Giovanni di Mozart è una delle mie opere preferite). Ultimamente ascolto i Sigur Rós, i Radiohead, i Manhattan Transfer e i Penguin Cafe Orchestra. Non disdegno la musica italiana (l'ultimo De Gregori, Samuele Bersani, ma anche Elio e le Storie Tese).
10) E per quanto riguarda film e telefilm? In Italia vengono importati molti telefilm americani e tedeschi, ultimamente anche francesi e ne è spuntato anche uno australiano (“Miss Fisher”), quasi tutti polizieschi oppure del nuovo genere nato da qualche anno con “I Tudor” e “I Borgia”. Cosa ne pensi e quali preferisci?
A parte alcune rare eccezioni, è come se il cinema attuale non riuscisse veramente ad emozionarmi. Sono molto affezionato a certi film degli anni '70 (il mio preferito in assoluto è "Il cacciatore") e '80. Per quanto riguarda le serie televisive, vedo un po' di tutto: The Closer, The Bridge, Prime Suspect, I Soprano, Medium, Bones, Lie to me, The Mentalist, Castle, Continuum, Fringe, White Collar, Touch, Perception, Luther, Sherlock, ma anche la citata Miss Fisher e altri telefilm "da sabato pomeriggio" (come Barnaby o Poirot). Niente Borgia e Tudor, però Il trono di spade è diventato una specie di droga.
11) Che rapporto hai, invece con i videogiochi, internet, i social network e la tecnologia in generale?
Sopporto a malapena Facebook, per adesso. Guardo i videogiochi con curiosità professionale, ma non li amo. Sono un dinosauro, lo so. La tecnologia la "uso" (come uso la macchina e tutto il resto). Devo ammettere, però, che senza il computer sarei morto.

L'ispirazione è nata grazie alla lettura di un vecchio articolo apparso su La Repubblica, che parlava del gruppo degli Shadow Wolves ("colleghi" nativi del nostro Thorn). Partendo da quello, ho sviluppato un'idea per un Romanzo Grafico, che si è poi trasformata in una proposta di miniserie. A quel punto, Sergio Bonelli ha deciso farne una serie. Non so cosa lo abbia spinto a prendere questa decisione (penso, l'idea di un eroe nativo), ma devo ammettere che mi ha fatto un immenso piacere.
13) Quanto tempo impieghi in media per sceneggiare una storia di Saguaro? Quanto per la documentazione e quanto per la stesura? Dai consigli ai disegnatori o dai loro una certa libertà?
Difficile dirlo, poiché scrivo più storie in contemporanea, spedendo mensilmente le tavole ai vari disegnatori. La velocità di scrittura è spesso correlata a quella d'esecuzione del disegnatore coinvolto. Per ogni storia, mi documento abbastanza e faccio avere all'autore tutto quello che serve: immagini, link, filmati ecc.. Talvolta gli suggerisco di guardare un certo film oppure di leggere un certo libro.

La continuity, in effetti, è molto presente e la storia di Saguaro va in una precisa direzione. Anche se in passato ho detto che la serie avrebbe seguito un andamento "stagionale", va chiarito che la vicenda è in divenire e che non segue una divisione troppo schematica. Nella cosiddetta "prima stagione" ho piantato i semi per la "seconda" che, quindi, è già iniziata (con la morte di Folsom e il re-ingresso di Nastas) e finirà parecchio in là. Non posso dirti quando accadrà, per il semplice motivo che serie di questo genere hanno bisogno anche dell'inserimento di vicende autoconclusive (come quella di questo mese: "Anime perdute") in grado di spezzare la famosa continuity e dare respiro al tutto.
15) Puoi dirci qualcosa sui dati di vendita di Saguaro? Un resoconto su questo primo anno e mezzo? Si parla già di Speciali o non se ne parlerà mai?Generalmente dei dati preferisco non parlare, un po' perché non li conosco nel dettaglio e un po' perché, ammettiamolo, la serie non è partita con il botto. Diciamo che procediamo "a vista", con professionalità e calma, com'è giusto che sia. Per quel che mi riguarda, il primo anno è mezzo è stato splendido. Ho lavorato (e lavoro) con ottimi professionisti: persone speciali che adorano il personaggio e le sue avventure. Mi diverto e spero di divertire i lettori. Niente Speciali in vista, mi dispiace.
16) Sai anche disegnare ma hai deciso di dedicarti appieno alle sceneggiature. Per Saguaro, la tua nuova creatura, c’è la possibilità di vedere un albo con “Testi e disegni di Bruno Enna”? (Il riferimento alla dicitura di Topolino è voluta).
Ho smesso di disegnare circa quindici anni fa, quando ho capito che non faceva per me. Il lavoro del disegnatore è troppo difficile e faticoso. Io gli farei un monumento, ai disegnatori bonelliani!
17) Sul sito della Bonelli, Davide Furnò è accreditato come disegnatore e copertinista di Saguaro ma, per ora, ha disegnato “solo” le copertine. In futuro ci saranno storie disegnate da lui?
Davide lavora spesso in coppia con Paolo Armitano. I due hanno collaborato anche alla realizzazione dell'albo che leggerete a novembre. Direi che non manca molto... ;-)

Credo che gli unici "sciocchi" e "incolti" siano quelli che si ostinano a utilizzare questo tipo di definizione, per i fumetti. Il fumetto stesso, di per sé, al di là di ciò che racconta e del modo in cui lo racconta, è sempre educativo. Quelli che dicono il contrario sono degli idioti.



Non saprei dirtelo, in verità. Bisognerebbe analizzare i vari mercati e cercare di studiarne le caratteristiche. A fare la differenza credo sia il pubblico... quello americano, abituato a determinate tempistiche di fruizione, non credo riuscirebbe a digerire le nostre storie, mentre quello francese non fa distinzione tra i fumetti e i libri. Si tratta di culture diverse, insomma. Sono d'accordo con te, comunque: il fumetto italiano è straordinario!
DOMANDE DAL FORUM:
DOMANDE DAL FORUM:


pochi. Bisogna essere molto competenti, conoscere a fondo il personaggio. Non è facile e neppure scontato riuscire a entrare nello staff.
22) L’utente _Zagrosky, che compra tutte le uscite Bonelli dal ’72, ti pone 7 domande. La prima è questa: stai pensando a qualche altra serie o miniserie?Complimenti a Zagrosky ;-) In questo momento sto "pensando", in effetti, a cose molto diverse tra loro. Ma tra il dire e il fare...
23) La seconda di _Zagrosky: hai intenzione di parlare del passato di Saguaro in Vietnam con storie interamente dedicate all'argomento, come fu anni fa per Mister No?
Per adesso, no. È però in lavorazione una storia, disegnata da Pier Gallo, quasi totalmente ambientata in Laos.
24) La terza di _Zagrosky: in futuro potremo leggere storie divise in due albi su Saguaro?
Certo che sì. Ma ogni storia sarà comunque leggibile a sé.
25) La quarta di _Zagrosky: sono previsti ingressi di altri sceneggiatori oltre Mignacco su Saguaro?
A parte me, no.
26) La quinta di _Zagrosky: il parco disegnatori verrà ampliato? Da chi?
Ho già citato Pier Gallo. Poi arriveranno Gianluca Gugliotta e Alessandro Vitti...
28) La settima di _Zagrosky: ti piacerebbe scrivere una storia per Zagor, sempre che ti piaccia?
27) La sesta di _Zagrosky: stai scrivendo storie per altri personaggi bonelliani?
In questo momento, ho tempo solo per Saguaro...
Mi piacerebbe molto, ma anche in questo caso sarebbe necessario conoscere a fondo il personaggio. E poi, ci sono già fior fior di sceneggiatori al lavoro...
FINE DOMANDE DAL FORUM.
29) Ora due domande per concludere… Come immagini il mondo in generale, e quello del fumetto in particolare, tra 10 e 100 anni?
29) Ora due domande per concludere… Come immagini il mondo in generale, e quello del fumetto in particolare, tra 10 e 100 anni?
Uhm! Tra dieci, sempre più "digitalizzato". Tra cento... spero in un "ritorno al passato".
30) In conclusione ti ringrazio per la tua disponibilità e ti chiedo di lasciarci con un messaggio per i giovani che hanno il sogno di lavorare nel mondo del fumetto in questo momento di crisi in cui le speranze sembrano, ormai, prive di ogni valore. Grazie ancora e alla prossima!
Se il posto fisso non v'interessa e vedete la pensione come un miraggio, allora questo è il lavoro ideale. Il mestiere del fumettista dà più soddisfazioni che garanzie, ma nel mondo in cui viviamo non è poi un gran svantaggio, no?
Scherzi a parte, se avete intenzione di entrare in questo ambiente, sappiate che non è facile, ma neanche impossibile. Ci vuole costanza, testardaggine e passione. Bisogna studiare, come in tutte le cose, ma talvolta anche "buttarsi" senza paura.
Grazie a te (a tutti voi) per questa bella chiacchierata e per il semplice fatto che leggete Saguaro ogni mese.
Se il posto fisso non v'interessa e vedete la pensione come un miraggio, allora questo è il lavoro ideale. Il mestiere del fumettista dà più soddisfazioni che garanzie, ma nel mondo in cui viviamo non è poi un gran svantaggio, no?
Scherzi a parte, se avete intenzione di entrare in questo ambiente, sappiate che non è facile, ma neanche impossibile. Ci vuole costanza, testardaggine e passione. Bisogna studiare, come in tutte le cose, ma talvolta anche "buttarsi" senza paura.
Grazie a te (a tutti voi) per questa bella chiacchierata e per il semplice fatto che leggete Saguaro ogni mese.
Yá'át'ééh!
Bruno
Il copyright delle immagini appartiene agli aventi diritto
Complimenti per la splendida intervista!!!
RispondiEliminaGrazie, Giuseppe!
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